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Consolidamento dell’obbiettivo

Questa fase della terapia consiste nel coniugare, la propria volontà con le risorse disponibili e la tecnica conosciuta, piuttosto che con la diretta fine del rapporto di lavoro, che tra l’altro spesso si è evoluto in un buon rapporto relazionale con il terapeuta.

Il consolidamento necessita di metodo e disciplina.

Conta la vittoria, nel contrasto alle vecchie abitudini, è un rinforzo positivo eccellente, contro le antiche credenze, a riconoscere se stessi capaci di cambiare se stessi. Si apprezzano le buone intenzioni ma contano i risultati.

Spesso sentiamo dire che le persone non cambiano, che rimangono sempre le stesse, bene se così fosse, non avrebbe senso la psicologia, tantomeno la psicoterapia e se questo non è sufficiente a rendere chiaro come stiano le cose avrebbe poco senso spiegarlo.

Ma come ogni cosa, tutto e tutti noi siamo destinati a trasformarci, in questo ciò che ci distingue maggiormente è la consapevolezza del processo e la volontà di dirigerlo a meta voluta.

Esiste un celebre autoinganno, che potrei definire sublime, “volere è potere…”, niente di più falso, almeno in parte, poiché nel volere ci rientrano si i bisogni, le necessità così come i desideri, però ciascuno di essi necessita di un ‘come’ deve essere fatto, di un ‘quando’ e poi ancora del ‘giusto tempo’ e delle ‘giuste maniere’.

Sarebbe bello potesse esistere un manuale, un libro di ricette del come fare, in verità è che non ne esiste uno universale ed è attraverso un lavoro di ‘learning by doing’, procedendo per per prove ed errori che è possibile cambiare le cose.

Quando la realtà presente coinciderà con l’obiettivo iniziale sapremo di aver concluso una buona parte del lavoro terapeutico, a cui ancora seguiranno 4 brevi incontri di follow up, gratuiti, a distanza di tre, sei, nove, dodici mesi, dalla fine della terapia.

Potremo infine considerarla conclusa.

 

 

Fai della tua vita un sogno, e di un sogno, una realtà.

ANTOINE DE SAINT-EXUPERY